Quello che, in queste ore, sta volgendo al termine è stato un anno che ha messo a dura prova tutti: aziende, cittadini e istituzioni. L’emergenza pandemica, tuttora in corso, ha causato un vero e proprio cataclisma in termini umani, sociali, sanitari e, ovviamente, economici.
Nonostante tutto, occorre guardare avanti, impegnarsi con determinazione crescente nel lavoro di tutti i giorni non solo per fare in modo di attenuare i gravi danni subiti, ma anche per ripartire, ponendo le basi per una ripresa solida e concreta, pur senza dimenticare quanto è accaduto negli ultimi 10 mesi.
Occorre non dimenticare che, nonostante la sconcertante sottovalutazione della crisi sanitaria da parte di certi personaggi a dir poco bizzarri, moltissimi nostri connazionali (certo, non tutti, purtroppo) hanno reagito in modo responsabile e una miriade di aziende operanti in comparti diversi hanno affrontato le innegabili difficoltà ricorrendo a nuove modalità organizzative, in particolare, spingendo l’acceleratore sul pedale dell’innovazione.
È anche nell’innovazione tecnologica e digitale, infatti, che risiedono significative opportunità per il rilancio urgente delle attività nei settori della distribuzione, della produzione e dei servizi.
Pensiamo a come ha reagito il comparto del retail durante la fase del lockdown primaverile: ha adottato misure e strumenti atti a garantire il rispetto delle norme di contenimento dell’epidemia quali i misuratori della temperatura e le App eliminacode, ha ampliato il proprio servizio di spesa on line e ha fatto ricorso anche a strumenti per il monitoraggio del numero delle presenze consentite all’interno dei punti vendita, sempre con un occhio attento alla digital transformation.
Pensiamo al comparto della logistica, impegnato a gestire l’ingente e drastico aumentare delle consegne a causa dell’enorme sviluppo dell’e-commerce. Gli esempi sono tanti, davvero tanti e ciascuno di essi rappresenta una vera e propria case history.
Oltre a tutto ciò, è cresciuta ulteriormente la sensibilità degli operatori dei vari comparti nei confronti della Corporate Social Responsibility (CSR): non soltanto i retailer, ma anche gli stessi player dell’innovazione digitale (start-up incluse) hanno messo in campo iniziative concrete di supporto al contesto sociale ed economico.
Nel 2021, non mancheranno le difficoltà e non ci si potrà ritrovare catapultati in breve tempo in una situazione generale diametralmente opposta a quella del 2020, ma, di certo, si potrà fare affidamento sia sull’esperienza pregressa e sia sulle reali capacità innovative che sono presenti anche nel nostro Paese.
Pensare a ripartire, quindi, qualunque cosa accada, sempre e comunque.
Con i migliori Auguri di Buon 2021 a tutti.
Marco Mancinelli