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Moda: come i brand del lusso affrontano l'inflazione

Gli esperti di Retviews hanno osservato l’andamento dei prezzi a fronte della diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori, analizzando come i marchi fashion della fascia entry-to-luxury stiano gestendo il fenomeno a livello globale.


Lo studio Retviews, the Competitive Intelligence Platform for Fashion Brands and Retailers ha evidenziato che, sebbene i brand di fascia alta non corrano il rischio di una recessione imminente, i marchi del lusso accessibile stanno invece mettendo in atto strategie diverse.

La ricerca ha infatti mostrato che, rispetto al 2021, i prezzi del lusso accessibile sono aumentati in modo particolarmente aggressivo sia negli Stati Uniti, sia nel Regno Unito e nell’Europa continentale.

I maggiori aumenti di prezzo possono essere attribuiti a una diversa gestione della supply chain, che ha risentito di costi più alti sia per le tasse di importazione sia, soprattutto, per le spese di trasporto.

Nel post-pandemia, il ritorno alla vita sociale ha favorito la ripresa dello shopping: dopo quasi 2 anni di smart working, infatti, i consumatori hanno ricominciato a viaggiare e a recarsi in ufficio, spostando le proprie preferenze da un abbigliamento principalmente casual ad outfit più formali.

Non stupisce, quindi, che gli aumenti di prezzo maggiori si siano registrati su abiti e camicie, ovvero quelle categorie merceologiche per le quali, in base ai nuovi stili di vita, i consumatori sono portati a spendere di più.

Tuttavia, si sta assistendo a un cambiamento nelle abitudini di acquisto che vede consumatori più attenti alla spesa, con una progressiva diminuzione della domanda nel settore del lusso, tanto che una recente ricerca ha mostrato una crescente preferenza per prodotti più economici.

In tale contesto, i brand del lusso devono confrontarsi con un approccio commerciale più competitivo e scontistiche più aggressive rispetto al passato, volte da una parte a conquistare i cosiddetti consumatori “aspirazionali”, dall’altra a ridurre le scorte per rispondere alle nuove esigenze di una supply chain più sostenibile.

I dati di Retviews hanno rivelato che i brand hanno applicato sconti maggiori nel 2022 rispetto al 2021, proponendo offerte su un assortimento di prodotti più ampio e con percentuali di sconto più elevate.

Inoltre, dalla ricerca è emerso che i brand hanno adottato strategie differenti in termini di percentuali di sconto e di numero di prodotti in offerta, sulla base del posizionamento di ciascun marchio e delle diverse aree geografiche. In Europa, per esempio, un brand come Stella Mc Cartney ha scelto di scontare meno prodotti, ma con una maggiore riduzione dei prezzi rispetto a un marchio come Tory Burch.

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“Fenomeni come la trasformazione della supply chain e l’aumento dell’inflazione stanno influenzando profondamente il settore del fashion. In questo contesto in costante evoluzione, per le aziende è fondamentale saper anticipare i trend e restare competitivi in un mercato sempre più rapido”, spiega Fabio Canali, President Southern Europe & North Africa di Lectra. “La tecnologia è in questo una chiave differenziante: i dati messi a disposizione dall’intelligenza artificiale di strumenti come Retviews consentono ai brand di monitorare la concorrenza e analizzare il mercato in tempo reale, mettendo a punto la strategia più efficace per rivolgersi alla propria target audience”.

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