Technoretail - L’export digitale del Made in Italy verso la ripresa
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L’export digitale del Made in Italy verso la ripresa

Dopo la flessione subita nel 2020, il valore delle esportazioni via digitale delle PMI italiane si attesterà a circa 510 miliardi nel 2023: tale stima è emersa nel corso del recente evento digitale organizzato da PwC “L’Export Digitale per le PMI: le opportunità per il Made in Italy”.  

Nel dettaglio temporale e basandosi su dati ISTAT, OCSE, Oxford Economics e SACE, si attende una marcata ripresa dell’export di prodotti italiani a livello mondiale, quindi, con una stima pari a 461 miliardi di euro nel 2021 (+9,3%), 487 miliardi di euro nel 2022 (+5,5%) e 510 miliardi di euro nel 2023 (+4,8%).  

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La contrazione delle esportazioni tricolore nel mondo avvenuta nel 2020 sarà seguita da una progressiva ripartenza già nel corso di quest’anno, ma quest’ultima sarà differenziata in base alle aree geografiche: è per questo motivo che occorre acquisire maggiore competitività nelle principali economie di sbocco e nelle 20 “geografie prioritarie” verso le quali le esportazioni italiane cresceranno, nell’insieme, oltre il +5% in media annua già a partire dal 2021.Tra i mercati da presidiare: Germania, USA, Cina e Russia.

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Per quanto attiene allo scenario della shopping experience, la Global Consumer Insight Survey 2020 di PwC evidenzia che il 79% dei consumatori acquista on line (rispetto 2019, +5%) e di questi 1 consumatore su 5 fa shopping esclusivamente on line. Lo smartphone è il device che cresce di più per gli acquisti digitali (+45%), seguito dal personal computer (+41%) e dal tablet (+33%). Inoltre, il 41% dei consumatori continua a preferire il punto vendita fisico per le spese quotidiane e settimanali contro il 33% che preferisce lo smartphone, device che, però, registra un trend di crescita (rispetto al 2019, +7%).

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Erika Andreetta, Partner and Consumer Market Consulting Leader di PwC, ha dichiarato: “Per le PMI, sarà fondamentale definire una strategia di vendita on line, ripensare il sistema di logistica, puntare su un pricing dinamico ed investire in analisi dei Big Data per incrementare le performance di digital marketing sulle piattaforme digitali. È un’occasione unica considerato il livello di upskilling digitale del cliente finale a livello mondo

Poi, Andreetta ha sottolineato: I marketplace possono realmente fornire alle PMI italiane un canale distributivo importante che si aggiungerà ai canali già esistenti per far conoscere le nostre eccellenze con costi e tempi ridotti rispetto ai canali tradizionali. Fondamentale sarà ripensare ai nostri prodotti per venire incontro alle culture e ai gusti locali e investire fortemente in digital marketing per promuovere al meglio il Made in Italy”.