Technoretail - In Italia 26 milioni di smartphone inutilizzati sono rigenerabili
In Europa sono accantonati più di 642 milioni di smartphone, di cui 211 milioni ancora utilizzabili
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In Italia 26 milioni di smartphone inutilizzati sono rigenerabili

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- Refurbed smartphone inutilizzati - Refurbed dispositivi ricondizionabili - Refurbed riduzione emissione CO2

Secondo i risultati di un nuovo studio condotto dall’organizzazione di ricerca Fraunhofer Austria per conto Refurbed, marketplace di prodotti ricondizionati, nelle case degli italiani ci sono 82 milioni di smartphone inutilizzati, più di 26 milioni dei quali potenzialmente rigenerabili per essere reimmessi sul mercato evitando la produzione di nuovi dispositivi.

Complessivamente in Europa sono accantonati più di 642 milioni di vecchi smartphone, di cui 211 milioni ancora utilizzabili, che hanno assorbito enormi quantità di risorse e di materie prime preziose e rare per un valore di 1,57 miliardi di euro. La Germania è al primo posto con uno stock identificato di 119,3 milioni di apparecchi, di cui quasi 40 milioni potrebbero essere utilizzati una seconda volta dopo una ristrutturazione professionale. Segue la Francia con 96,7 milioni di vecchi dispositivi, di cui 31,3 milioni potrebbero essere ricondizionati, e in terza posizione l’Italia.

Per comprendere come un cambiamento nel comportamento dei consumatori potrebbe impattare positivamente sulla tutela delle materie prime, lo studio presenta tre scenari alternativi, il primo dei quali prevede un raddoppio della durata d’uso dei smartphone che porterebbe a una riduzione del 38% nella domanda di nuovi dispositivi nel periodo analizzato. Nel secondo scenario si considera il ricondizionamento dell’intero stock di dispositivi dismessi: se tutti gli smartphone ricondizionabili oggi conservati nei cassetti venissero effettivamente rigenerati e reimmessi sul mercato, non sarebbe necessario produrre nuovi dispositivi per un periodo di 2 anni e il numero di dispositivi non utilizzati in Europa si ridurrebbe del 25%.

Il terzo scenario è una combinazione dei due precedenti: se i dispositivi ricondizionabili venissero reimmessi in circolazione e, contemporaneamente, si raddoppiasse la durata di utilizzo degli smartphone, l’Unione Europea potrebbe coprire interamente il proprio fabbisogno di materie prime critiche nel settore smartphone per un periodo di 3 anni, senza dipendere da fornitori esterni. Inoltre, la realizzazione combinata dei due scenari potrebbe far risparmiare all’UE nei prossimi tre anni 24 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti e 8,5 miliardi di metri cubi di acqua, pari a un consumo annuo di acqua di oltre 165 milioni di persone.

Il nuovo studio dimostra quanto sia efficiente per i consumatori, l’economia e l’ambiente rimettere a nuovo i vecchi dispositivi inutilizzati – afferma Peter Windischhofer, co-fondatore di Refurbedgli apparecchi possono avere una seconda vita, le risorse vengono conservate, i rifiuti elettronici vengono ridotti, i materiali lavorati possono essere riutilizzati e gli utenti traggono un vantaggio economico dalla vendita. Date un'occhiata ai vostri cassetti e armadi e scambiate i vostri vecchi dispositivi”.