Technoretail - Il Consorzio Melinda presenta il nuovo elevatore per le celle ipogee
L’elevatore consente il trasporto al piano superiore di 100 tonnellate di mele all’ora
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Il Consorzio Melinda presenta il nuovo elevatore per le celle ipogee

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Il Consorzio Melinda, in occasione della fiera Fruit Logistica che si è svolta la scorsa settimana a Berlino, ha presentato il nuovo elevatore installato di recente nella miniera Rio Maggiore (Trento) dove si collocano le ormai celebri celle ipogee, i magazzini naturali destinati alla conservazione delle mele.

Le ipogee ospitano i frutti in un ambiente asciutto e controllato impiegando, grazie alle peculiari condizioni di bassa temperatura e impermeabilità, un quantitativo ridotto di energia (meno 30% circa) rispetto ai tradizionali magazzini di superficie. Nel corso degli anni, Melinda si è impegnata a incrementare la capienza sotterranea che è passata dalle 30mila tonnellate iniziali alle attuali 40mila. Per far ciò è stato necessario realizzare nuove celle collocate a un livello superiore, ovvero qualche decina di metri più in alto rispetto alle stanze del nucleo originario. Ed è proprio qui che entra in gioco l’elevatore.

Scorrendo lungo una galleria verticale di 26 m – spiega Fabrizio Conforti, responsabile del sito ipogeo di Melindalo strumento consente il trasporto delle mele al secondo piano con una capacità complessiva di circa 100 tonnellate all’ora. Il sistema di carico, insomma, è funzionale all’espansione della capacità dei magazzini naturali. In assenza di questa soluzione saremmo costretti a utilizzare i camion per trasportare le mele fino alle celle del livello superiore. L’ascensore, in altre parole, consente di evitare l’impiego del trasporto su gomma riducendo così le emissioni”.

Quest’ultimo obiettivo è anche alla base dello sviluppo della “funivia delle mele”, il grande progetto di Melinda presentato a novembre dello scorso anno presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Il piano prevede la realizzazione di un impianto monofune ad agganciamento automatico con 11 piloni di sostegno (di cui 6 in galleria) della lunghezza di 1.300 m e dislivello di 87 metri, capace di trasportare ogni ora 460 contenitori impilabili (i cosiddetti “bins”), alla velocità di 5 m al secondo. Il suo percorso prenderà il via dalla sala di lavorazione di Predaia e condurrà direttamente al primo livello delle celle ipogee. Secondo le stime, la funivia permetterà di evitare circa 6mila viaggi di tir su gomma, per un totale di 12mila km l’anno.