GranTerre, tra i principali player del food made in Italy specializzato nella produzione di salumi e formaggi stagionati, prosegue il suo percorso di efficientamento energetico dei processi produttivi grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, e Cpl Concordia, società specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi energetici.
Dopo la firma nel 2023 dell’accordo quadro tra le tre realtà industriali, che prevede un investimento di circa 20 milioni di euro in 5 anni, il primo intervento realizzato e già in funzione è l’impianto fotovoltaico attivato di recente sulla copertura dello stabilimento Caseifici GranTerre in località Montecavolo, nel Reggiano, che permette di produrre energia pulita ottenuta dal sole per un totale di 258 MWh all’anno, destinata interamente al sito produttivo, risparmiando all’ambiente l’emissione di oltre 60 tonnellate annue di anidride carbonica.
Entro la fine dell’estate, inoltre, è prevista la realizzazione di un impianto di cogenerazione presso lo stabilimento Salumifici GranTerre di Zola Predosa (BO): con una potenza pari a 1.067 kWe, produrrà contemporaneamente energia elettrica, acqua calda e vapore al servizio del sito produttivo fornendo allo stesso il 74% del fabbisogno di energia elettrica, il 34% del fabbisogno di vapore e il 95% di quello di acqua calda, evitando l’emissione in atmosfera di quasi 900 tonnellate di CO2 annue, che corrispondono all’anidride carbonica assorbita in un anno dagli alberi piantumati in 9 ettari di terreno. Tra i progetti in dirittura d’arrivo si conta poi l’installazione, nei prossimi mesi, di altre due soluzioni impiantistiche, cioè un impianto fotovoltaico e uno di cogenerazione rispettivamente nei siti produttivi GranTerre di Sommacampagna (VR) e Chiusa (BZ).
Una volta conclusi, gli interventi di efficientamento portati a termine grazie al know-how maturato dal Gruppo Hera, anche attraverso la propria ESCo Hera Servizi Energia (Hse), e Cpl Concordia, permetteranno a GranTerre, oltre che di ottenere significativi risparmi energetici aumentando considerevolmente l’autoproduzione di energia, un beneficio ambientale quantificabile in circa 3.800 tonnellate di anidride carbonica evitate ogni anno, che corrispondono alla CO2 assorbita annualmente da un bosco di 35 ettari.