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Gli italiani resistono alla crisi e non cambiano le proprie abitudini di consumo

Nonostante l’inflazione, meno della metà degli italiani è disposto a ridurre le spese e cambiare le proprie abitudini di consumo. È quanto emerge da un sondaggio condotto a giugno 2022 da Recensioni Verificate su un campione di oltre 4.000 consumatori.


Dall’analisi emerge innanzitutto un rialzo dei prezzi che si ripercuote in tutti i settori di consumo, incluse le vacanze estive ormai alle porte. Nonostante la crisi attuale, però, meno della metà degli italiani è pronta a cambiare le proprie abitudini di consumo nel prossimo trimestre. Una tendenza che però presenta alcune differenze a seconda dell’’età: tra gli intervistati della fascia 26-35 anni, più del 51% dichiara di essere disposto a rivedere il proprio budget. Al contrario, tra chi ha più di 50 anni e tra i 18-25 anni, gli italiani affermano di essere meno propensi a cambiare le proprie abitudini di consumo.  

Tra coloro che decidono di modificare i propri comportamenti d'acquisto, l’abbigliamento e il tempo libero emergono tra le voci che maggiormente subiranno una riduzione della spesa. A seguire, il 38% dichiara che rinuncerà all’acquisto di una nuova auto e il 32% pensa di ridurre le spese per il carburante. La spesa alimentare è indicata come possibile area di revisione del budget familiare dal 26% degli intervistati.

Technoretail - Gli italiani resistono alla crisi e non cambiano le proprie abitudini di consumo

Analizzando tutto il campione della ricerca, solo il 37% si dichiara disposto a rinunciare alle vacanze del 2022 per contenere le spese. Tra questi il 50% è disposto a cancellare le vacanze e non partire, il 24% prevede di abbreviarle, il 16% pensa di ridurre le attività e i divertimenti, mentre più del 15% ritiene ragionevole scegliere una sistemazione più economica del previsto. Esaminando le diverse generazioni si può notare che, con il 44%, gli ultracinquantenni sono la fascia d’età più disposta a rinunciare alle vacanze per il contenimento delle spese. Una scelta meno sentita tra i più giovani: nella fascia 18-25 anni solo il 29% ridurrebbe infatti il proprio budget per le vacanze estive.

Indipendentemente dall'età, i saldi consentiranno alle famiglie di riconciliarsi con le loro abitudini di acquisto e di riequilibrare la bilancia favorendo al contempo il consumo. Così, di fronte all'inflazione, più del 72% degli intervistati si affiderà maggiormente ai saldi e alle promozioni, in particolare tra chi ha tra i 36 e i 50 anni.

Nel clima attuale, inoltre, il 57% degli intervistati afferma di essere più esigente nei confronti dei brand e si aspetta sforzi maggiori da parte dei marchi per migliorare i propri servizi e prodotti. Infatti, tra questi, il 67% desidera ricevere offerte più personalizzate, il 48% desidera una migliore qualità dei prodotti e il 24% desidera più servizi e attenzione al cliente.

Se si esaminano poi le aspettative di ciascuna fascia d'età, si può notare che le persone dai 36-50 anni, quelle dai 26 ai 35 anni e gli over 50 sperano in offerte più personalizzate mentre la fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni desidera una migliore qualità dei prodotti.

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"L'inflazione ha un impatto su tutti i consumatori, indipendentemente dalla fascia di età. È interessante notare che gli italiani non considerano più l'inflazione come una fatalità, si aspettano dai marchi un atteggiamento meno passivo e più impegnato: se i prezzi aumentano, deve accrescere anche la qualità delle interazioni con il brand e del servizio offerto." afferma Andrea Scotti, Country Manager di Skeepers Italia.