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Digital supply chain: ecco le 7 tendenze del futuro

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Bullwhip effect, servitization e data integration sono tra le sette tendenze del settore della supply chain per il futuro delineate da un’analisi condotta da Espresso Communication per Primeur Group sulle principali testate internazionali.

Lo scenario globale delle catene di fornitura si sta continuamente modificando ormai da tre anni, prima a causa della pandemia, poi del conflitto in Ucraina e del conseguente innalzamento dei prezzi delle materie prime, quindi dell’aumento del costo del trasporto delle merci e di quello legato all’inflazione, con la contestuale minaccia di recessione economica. La volatilità della domanda e il contesto macroeconomico mai così imprevedibili hanno scardinato il settore mettendo in difficoltà le aziende di tutto il mondo: secondo il report di Deloitte “Meeting the challenge of supply chain disruption”, l’80% delle organizzazioni ha subito almeno un’interruzione sulla catena di approvvigionamento negli ultimi 12-18 mesi e metà di esse ha affermato di aver avuto ripercussioni significative su produttività aziendale e profitti.

La sfida per il futuro è capire in che modo ricostruire un nuovo modello della supply chain più resiliente, data-driven, basato sui flussi di lavoro intelligenti e, naturalmente, sostenibile. La tecnologia avrà il ruolo di grande protagonista: secondo la ricerca Mhi Annual Industry Report 2023, il 74% delle aziende aumenterà gli investimenti destinati alla tecnologia (di questa percentuale ben il 90% ha dichiarato che metterà a budget oltre un milione di dollari nei prossimi due anni) che porteranno a un’importante crescita globale del settore della digital supply chain. Le soluzioni per i nuovi tool per l’ottimizzazione dell’inventario e della rete di logistica e distribuzione (sempre secondo il report Mhi) sono l’ambito in cui avverranno i principali investimenti visto che entro i prossimi cinque anni questi programmi avranno un tasso di adozione dell’87%; seguono le tecnologie cloud con l’86% e gli strumenti per l’identificazione automatica (come Rfid e barcoding) con l’84%. Rimangono indietro tecnologie più rinomate come l’intelligenza artificiale e la blockchain che entro i prossimi cinque anni verranno utilizzate rispettivamente dal 73% e 68% delle aziende.

Vediamo quali saranno i sette trend del settore della supply chain nel futuro secondo l’analisi di Espresso Communication per Primeur:

Bullwhip effect – L’effetto frusta (chiamato anche effetto Forrester) indica un incremento della variabilità della domanda alla base della supply chain: basta infatti una piccola variazione all’inizio della catena per provocare un effetto amplificato all’altra estremità. Le oscillazioni di prezzo avute sulle materie prime e le difficoltà nella gestione degli ordini potrebbero avere un effetto amplificato durante quest’anno.

Servitization – Il passaggio da prodotto a servizio arriverà anche alla supply chain: le nuove tecnologie digitali permetteranno la valorizzazione della componente del servizio offrendo un prodotto a maggior valore per tutta la filiera. Attuare questo cambiamento, però, significa modificare i processi organizzativi interni aziendali e solo grazie alla trasformazione digitale si potrà evolvere il business aziendale verso nuovi obiettivi.

Integrazione dei dati – Secondo la ricerca di Ibm “The resilient digital supply chain”, le aziende riconoscono la tecnologia della data integration come prima azione prioritaria per costruire una supply chain sempre più intelligente. Per il 73% delle organizzazioni l’integrazione di dati da fonti differenti è l’aspetto principale per costruire una mentalità data-driven per tutta la supply chain.

Colletti azzurri – Grazie alle nuove tecnologie le supply chain stanno diventando sempre più innovative, ma anche più complesse. Per questo il confine tra colletti blu e bianchi è sempre più labile: le operazioni di produzione e la catena d’approvvigionamento necessitano di competenze sia fisiche sia tecnologiche e la trasformazione digitale non può rimanere isolata e necessita di lavoratori preparati e competenti.

Allarme cybersicurezza – Nel 2023 i criminali informatici useranno strategie più sofisticate per infiltrarsi nei sistemi delle catene d’approvvigionamento. Come riportato da Deloitte, l’88% delle aziende nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza e la supply chain offre diverse opportunità per introdursi nella rete tramite le apparecchiature di magazzino o tramite dispositivi Internet of Things (IoT).

Esg in rampa di lancio – Secondo il report Pwc, il 66% degli intervistati ritiene i regolamenti e i cambiamenti normativi nei diversi Paesi la sfida di governance ambientale, sociale e aziendale (Esg) più importante al centro della supply chain nei prossimi anni. Oltre a questo viene citato il rischio connesso ai fornitori (inquinamento ambientale, corruzione ecc.) con il 58% e la creazione di report Esg affidabili (con il 54%).

Friend shoring – Le tensioni geopolitiche hanno visto le nazioni diventare più scettiche sulla cooperazione internazionale. Vista la carenza di materie prime diverse nazioni stanno esplorando l’autosufficienza nazionale nella fornitura di materiali e nella produzione. Il termine “friend-shoring” si riferisce alla costruzione di legami commerciali con Paesi che la pensano allo stesso modo e geograficamente vicini.