Technoretail - Connexia lancia un Gpt per identificare i claim a rischio greenwashing
Green Claims’ Checker passa ai raggi X in pochi secondi una gigantesca mole di testi e immagini
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Connexia lancia un Gpt per identificare i claim a rischio greenwashing

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- Connexia Green Claims’ Checker - Connexia greenwashing - Connexia Gpt

Connexia, il brand di marketing e comunicazione della martech company Retex, ha ideato Green Claims’ Checker, il tool proprietario basato sull’intelligenza artificiale e progettato per identificare e analizzare eventuali green claim presenti all’interno dei touchpoint di comunicazione di aziende, istituzioni ed enti non governativi.

L’obiettivo principale è determinare la conformità dei claim sia rispetto alla normativa vigente, sia rispetto a quanto previsto dalle nuove direttive UE in materia: Empowering Consumers for the Green Transition Directive, che entrerà in vigore a settembre 2026, e Green Claims Directive, ancora in fase di discussione, ma con diversi punti-chiave già identificati. Nato dal lavoro congiunto dei team Strategy di Connexia ed Esg Advisory di Retex, Green Claims’ Checker è, a tutti gli effetti, un generative pre-trained transformer (Gpt) e come tale ha il vantaggio di poter passare ai raggi X in pochi secondi una mole di testi e immagini difficilmente analizzabili diversamente, segnalando eventuali non conformità, da sottoporre poi all’esame del team di esperti di Retex, per valutarne l’effettivo grado di aderenza rispetto alla normativa presente e futura, identificando potenziali rischi e indicando possibili soluzioni.

I green claim sono pressoché ovunque. La conferma arriva dalla Commissione Europea che, ancora nel 2020, ha acceso i riflettori sul tema con uno studio a tappeto – l’unico nel suo genere – sulle comunicazioni di sostenibilità su scala UE. I dati sono lapidari: ben il 53% delle asserzioni ambientali analizzate è risultato vago, fuorviante o addirittura infondato, perché privo di qualunque prova a supporto di quanto dichiarato. Dati che hanno fatto emergere con chiarezza quanto il fenomeno del greenwashing sia radicato, e quanto si faccia sempre più pressante la necessità di disporre di strumenti efficaci per contenerne la diffusione. Da qui le due direttive specifiche già citate, che andranno a restringere ulteriormente il campo d’azione, mettendo al bando, per esempio, asserzioni ambientali generiche come “ecologico”, “verde”, “eco-friendly”, in assenza di una prova di eccellenza riconosciuta.

Green Claims’ Checker nasce come uno strumento di valutazione strutturata – chiosa Matteo Sbarra, chief strategy office di Connexiaanalizza ogni claim ambientale secondo criteri-chiave e li confronta direttamente con le disposizioni europee e il codice Iap. Un Gpt addestrato non solo a comprendere il linguaggio della sostenibilità, dunque, ma anche a verificarne la legittimità con rigore documentale”.