Cereal Docks, Gruppo industriale italiano attivo nella prima trasformazione agroalimentare per la produzione di ingredienti derivati da semi oleosi e di cereali destinati ad applicazioni nei settori feed, food, pharma, cosmetic e usi tecnici, presenta la nuova rete di teleriscaldamento che si sviluppa a partire dallo stabilimento di Camisano Vicentino (Vicenza).
Il nuovo impianto di teleriscaldamento, frutto di un investimento di circa 2 milioni di euro, rappresenta un ulteriore passo avanti per Cereal Docks verso lo sviluppo di un modello energetico affidabile e sostenibile. Il Gruppo ha infatti dotato lo stabilimento produttivo di Camisano Vicentino di una centrale termica ad alta efficienza alimentata sia tramite gas metano sia, all’occorrenza, con olio vegetale di soia (un biocombustibile rinnovabile, derivante da filiere agricole sostenibili certificate, che garantisce un risparmio di emissioni di gas serra stimato tra il 55% e il 65%), nonché fornita di avanzati sistemi tecnologici che consentono di recuperare energia dai cascami termici (waste heat) derivanti dal processo industriale.
Da azienda energivora, Cereal Docks è così oggi in grado di rendere disponibile per il territorio una quota significativa dell’energia termica prodotta. La nuova rete di teleriscaldamento, con una capacità di 1,7 MW (pari a circa 1,5 t/h di vapore) e una lunghezza di 1,7 km, è in grado di fornire calore rinnovabile per scaldare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria a condizioni convenienti. Le cinque utenze attualmente servite rivestono una particolare importanza per il loro ruolo civile e sociale: la casa di riposo, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la chiesa, la comunità Casa del Sogno. L’energia termica fornita consentirà alle utenze un risparmio sulle tariffe di circa il 30%.
“Grazie alla sostituzione dei bruciatori monofuel a metano con nuove soluzioni dual-fuel all’interno del nostro impianto – spiega Luca Franzosi, energy manager di Cereal Docks Group – siamo stati in grado di ridurre in modo consistente le emissioni di CO2 fino a 2mila tonnellate/mese. Inoltre, recuperiamo il calore residuo dai nostri impianti di cogenerazione a gas, aumentando l’efficienza energetica e offrendo calore rinnovabile a edifici pubblici e comunitari del territorio. Un modello di economia circolare che crea benefici concreti per l’ambiente e la comunità”.