Technoretail - Centro Lazio: test su robotica collaborativa e AI per l’agroalimentare
Il braccio robotico con soft gripper è in grado di regolare la presa secondo le caratteristiche dell’ortaggio
Information
News

Centro Lazio: test su robotica collaborativa e AI per l’agroalimentare

Information
- Centro Lazio Hartu - Centro Lazio robotica collaborativa - Centro Lazio AI

Nello stabilimento della cooperativa agricola Centro Lazio a Sabaudia (Latina) si sono svolti i test finali italiani del progetto europeo Hartu (Handling with AI-enhanced Robotic Technologies for flexible manUfacturing), parte del programma Horizon Europe, per validare in condizioni reali le tecnologie sviluppate in tre anni di ricerca su intelligenza artificiale e robotica collaborativa, con particolare attenzione all’applicazione nel settore agroalimentare.

Il banco di prova è stato l’introduzione di un braccio robotico con soft gripper, capace di manipolare prodotti delicati e irregolari, regolando la presa a seconda delle caratteristiche dell’ortaggio. Questa innovazione ha permesso di ridurre gli errori nella fase di selezione manuale, garantendo standard qualitativi più elevati e maggiore efficienza.

Coordinato dal centro tecnologico spagnolo Tekniker, Hartu coinvolge 14 partner internazionali – tra cui aziende, università e centri di ricerca – con l’obiettivo di sviluppare soluzioni che rendano le linee produttive più flessibili ed efficienti grazie alla collaborazione tra esseri umani, robotica e AI. L’Italia ha avuto un ruolo di primo piano grazie al contributo di Deep Blue, Engineering Ingegneria Informatica, Tecnoalimenti, Politecnico di Bari e Omnigrasp.

I test di Sabaudia hanno dimostrato in modo concreto come l’Industria 5.0 possa tradursi in benefici reali, con una possibile collaborazione tra esseri umani e sistemi intelligenti. “L’esperienza condotta presso il Centro Lazio ha confermato come l’impiego di robotica e intelligenza artificiale possano migliorare la qualità dei processi, ridurre gli errori e valorizzare il lavoro umano racconta Linda Napoletano, director e head of manufacturing di Deep Blue aprendo nuove prospettive di innovazione per le imprese agricole e manifatturiere”.

In particolare, nel caso studio di Centro Lazio, Deep Blue ha delineato il profilo di una nuova figura professionale: lo/la smart line operator, un’evoluzione dell’attuale operatore/trice di linea, che assumerà crescenti responsabilità di tipo tecnico-manutentive, analitiche e gestionali, grazie a una significativa riduzione delle attività ripetitive e faticose, affidate ai robot.