Technoretail - Agribologna: al via il progetto Firo per un’agricoltura più smart
Tra gli obiettivi, consentire l’evoluzione di nutrizione e irrigazione delle colture con sensori e lisimetri
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Agribologna: al via il progetto Firo per un’agricoltura più smart

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Il Consorzio Agribologna, cooperativa composta da più di 90 soci con aziende agricole in sette regioni italiane, ha lanciato il progetto Firo, basato su fertilizzazione e irrigazione avanzate in orticoltura e frutticoltura per un’agricoltura più sostenibile, scientifica e performante.

Il progetto vede al suo centro il monitoraggio, l’analisi e le tecnologie avanzate per ottimizzare irrigazione e nutrizione, risparmiare risorse e incrementare la sostenibilità e la qualità delle produzioni orticole e frutticole. Più in dettaglio, i principali obiettivi sono consentire l’evoluzione di nutrizione e irrigazione delle colture grazie a sensori e lisimetri, contribuire alla riduzione degli sprechi di risorse (acqua e nutrienti), proseguire nella formazione degli agricoltori all’uso di tecnologie agronomiche avanzate, ottimizzare la gestione colturale anche in caso di eventi climatici critici e d’impatto, oltre ad aumentare resistenza e conservabilità delle produzioni.

Le coltivazioni interessate dal progetto sono le orticole (caratterizzate da cicli brevi e apparati radicali più contenuti) come melanzane, zucchine e cetrioli, e le frutticole (colture pluriennali caratterizzate da un apparato radicale espanso e profondo) come pesche, nettarine, mele, albicocche e kiwi. “Avvertiamo come necessario e improrogabile condividere con i nostri soci le proposte e i servizi più avanzati – afferma Franco Linguerri, presidente del Gruppo Agribolognaperché il loro ruolo di tecnici specialisti possa consolidarsi giorno per giorno, nel fronteggiare le più varie criticità, spesso repentine e di impatto crescente. È necessario prevedere quanto più possibile gli eventi e strutturarsi per questo con la disponibilità di veri e propri ‘pacchetti di servizi e strumentazioni all’avanguardia’, mirati a questa complessità sfidante. Investiamo in una valutazione e in una conoscenza sempre più avanzate di quanto accade ‘sul campo’, in modo che poi le scelte razionali e sostenibili, avvengano di conseguenza, una volta integrate all’esperienza dell’agricoltore”.