Technoretail - L’AI generativa trasforma il visual merchandising del punto vendita
Con Retlay è possibile progettare, pianificare, simulare e controllare le esposizioni nei negozi
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L’AI generativa trasforma il visual merchandising del punto vendita

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Nel contesto del retail omnicanale, il punto vendita fisico ha assunto oggi un ruolo strategico e multifunzionale, ben oltre quello tradizionale di semplice luogo di acquisto. Andrea Valli, marketing manager di Retlay, ci aiuta a comprendere meglio la funzione dello store e quali tecnologie vengono utilizzate per automatizzare e ottimizzare l’adattamento dei concept creativi nei negozi.

 

Qual è oggi il ruolo del negozio fisico all'interno di un settore del retail sempre più digitalizzato e omnicanale?

Il punto vendita rappresenta un asset strategico e lo diventerà ancora di più nel prossimo futuro. Con l’intelligenza artificiale che intermedierà sempre di più gli acquisti online, i brand rischiano di perdere il contatto diretto con i consumatori sui canali digitali. In questo scenario il negozio torna ad essere una leva importante per mantenere continuità nel rapporto con il pubblico e contrastare l’intermediazione tecnologica. L’esperienza in-store, pensata in chiave omnicanale, diventa uno spazio privilegiato dove costruire un legame autentico e diretto con le persone. Un’esperienza ibrida, che unisce innovazione e relazione umana, dove torna centrale il rapporto umano, come una volta, ma potenziato da nuovi strumenti. In un’epoca in cui tutto si smaterializza, il punto vendita assume anche un valore culturale e sociale: anima i territori, crea connessioni reali, dà forma fisica all’identità del brand e del contesto in cui si inserisce.

 Technoretail - L’AI generativa trasforma il visual merchandising del punto vendita

Quali sono le tecnologie più avanzate in grado di supportare i retailer in una gestione più performante e più vicina alle esigenze del consumatore?

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo ogni fase del retail fisico: dalla riorganizzazione dello stock all’adattamento delle promozioni in base ai dati real-time, fino al supporto diretto al personale in negozio in attività quotidiane. Il suo impatto è trasversale e profondo. Tecnologie come l’Internet of Things (IoT) e computer vision permettono oggi di analizzare il comportamento dei clienti in-store, ottimizzandone layout, flussi e dinamiche di engagement. I digital twin, invece, consentono di simulare e testare strategie prima di applicarle. Stiamo anche osservando con interesse l’uso di assistenti vocali nel punto vendita, per un servizio più immediato e accessibile. In parallelo, stanno emergendo soluzioni più focalizzate su specifici aspetti del retail fisico: dalla gestione dei dati alla performance visiva. È proprio in questa direzione che si muove Retlay, una piattaforma che si sta affermando tra gli operatori del settore, per il suo approccio concreto e focalizzato all’innovazione nei punti vendita.

 

Quali sono le caratteristiche della piattaforma Retlay che proponete ai retailer per la gestione del punto vendita? E quali ulteriori funzionalità garantite con la recente introduzione dell'intelligenza artificiale generativa?

Retlay nasce con un obiettivo chiaro: collegare in modo diretto il visual merchandising ai risultati di business. In tanti brand il visual viene gestito con esperienza e competenza, ma resta spesso difficile misurarne l’efficacia, capire cosa funziona davvero e propagare queste ottimizzazioni rapidamente in tutta la rete. Con Retlay è possibile progettare, pianificare, simulare e controllare le esposizioni nei negozi, e vedere se generano risultati: se un prodotto è visibile, se le vendite rispecchiano le aspettative, se è in linea con le priorità del brand. La recente integrazione dell’intelligenza artificiale generativa rappresenta un’evoluzione importante: partendo dalle linee guida definite dal team Visual, l’AI le adatta automaticamente ai contesti reali, tenendo conto dello stock disponibile, delle priorità commerciali e delle caratteristiche di ogni punto vendita. Oltre al visual, Retlay consente di gestire anche aspetti operativi come task, checklist, formazione per il personale. Il tutto all’interno di un’unica piattaforma: meno strumenti da usare, meno complessità, e magari anche un po’ di budget liberato.

 

Può descrivere sinteticamente qualche caso di studio di retailer che hanno adottato la piattaforma Retlay e quali risultati hanno raggiunto?

Retlay è già adottata da brand di primo piano come Moncler, dai diversi marchi di punta del Gruppo Lvmh, oltre che da altri nomi rilevanti nel mondo fashion. In parallelo, stiamo lavorando con grandi brand della Gdo, del beauty e del pharma, che stanno implementando ora la piattaforma con l’obiettivo di affrontare affrontare sfide complesse legate alla scala operativa e alla distribuzione capillare. In alcuni casi l’obiettivo era portare coerenza visiva su scala globale, in altri misurare l’impatto reale delle esposizioni sui Kpi di business. Nei contesti operativi più ampi, la priorità è stata invece semplificare flussi operativi, ridurre i tool in uso e migliorare la qualità dell’esecuzione in negozio. I risultati raggiunti parlano chiaro: maggiore visibilità per i prodotti, decisioni più rapide, team più allineati e performance migliorate. E un dato su tutti: nessuna delle aziende che ha adottato Retlay ha mai scelto di abbandonarlo.